moon eggs

no index, soltanto tutto ad un fiato,
ma a singhiozzi
Oggi 28ott 06:09 (rientro)
Da dove iniziare. Forse da un libro. Da una promessa. Dove mi trovo? In aeroporto, un luogo quasi allocronico e allotopico (promesse dei mostri HARAWAY Cit.), in cui si creano micro spazi a volte claustrofobici, altre agorafobici.
Mi prometto ogni giorno di testimoniare e scrivere un copione in cui posso ricostruire il mio riflesso, ma molte promesse sono difficili da mantenere.
Oggi 9nov 19:17 (ascoltando QKThr - Aphex Twin)
(ascoltando The nutcracker , OP. 71: Act II tableau 3: Variation 2: Dance of the Sugar Plum Fairy- Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Russian National Orchestra, Mikhail Pletnev)
Battuta dopo battuta, ago dopo ago:
(Fig. 1) un ago avanza, col tallone, il filo dentro al becco dell’ago apre la linguetta; (fig. 2) continuando l’avanzata o la salita, il filo vecchio o boccola vecchia cade sullo stelo dell’ago. In questa posizione l’ago è alla sua massima salita; (fig. 3)per un tratto l’ago prosegue per la tangente, poi il tallone inizia a scendere; il guidafilo alimenta il filo nuovo , che viene deposto davanti al becco dell’ago; (fig. 4) l’ago continua a discendere sul triangolo di discesa, il filo vecchio chiude la linguetta dell’ago e vi passa sopra; (fig. 5) il tallone dell’ago arrivando alla fine del triangolo di discesa, ha portato l’ago nel punto più basso, è il punto di scarico. In questo punto il filo vecchio è passato completamente sopra al becco dell’ago cadendo sulla maglia appena formata.
Non voglio star qui a darvi lezioni tecniche sulla formazione di una maglia, vorrei farvi riflettere su quante azioni apparentemente vuote di senso possano leggersi come una perfetta rappresentazione delle relazioni umane, contatti epidermici, incontri, addii. Provate a rileggere, adesso.
Un ago avanza, col tallone, il filo dentro al becco dell’ago apre la linguetta; continuando l’avanzata o la salita, il filo vecchio o boccola vecchia cade sullo stelo dell’ago. In questa posizione l’ago è alla sua massima salita; per un tratto l’ago prosegue per la tangente, poi il tallone inizia a scendere; il guidafilo alimenta il filo nuovo , che viene deposto davanti al becco dell’ago; l’ago continua a discendere sul triangolo di discesa, il filo vecchio chiude la linguetta dell’ago e vi passa sopra; il tallone dell’ago arrivando alla fine del triangolo di discesa, ha portato l’ago nel punto più basso, è il punto di scarico. In questo punto il filo vecchio è passato completamente sopra al becco dell’ago cadendo sulla maglia appena formata.
Immaginate una stanza piena di macchinari per maglieria, all’interno della quale il silenzio è rubato da suoni analoghi a quelli emessi durante un’operazione chirurgica.
Macchine gravide, costantemente monitorate, che tessono ogni giorno nuove storie in un valzer di dritti, rovesci, maglie trattenute, maglie scaricate, maglie mancate, magli unite, e potrei star qui all’infinito ad elencarvi. Insomma, un’operazione a cuore aperto.
Un altro aspetto analogo ed equiparabile all’esperienza umana è un trattamento postumo alla tessitura di un telo: il vapore. Quel calore che riequilibra le fibre dei filati di cui è composto il tessuto in maglia.
Quella temperatura topica in cui ogni arto, ogni sguardo, ogni respiro sembrano trovare il proprio punto d’equilibrio, in cui la somma delle forze è nulla, come in un abbraccio di resistenza e dolce abbandono.
I teli fallati non sono da considerare dei fallimenti, al contrario spesso rivelano nuovi incastri, intrecci, assonanze da cui poi nascono nuove combinazioni, perché fortunatamente le relazioni non sono copioni e noi non siamo comparse.
Ann
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Grazie :)